Progetti
PROGETTO SEU
Il progetto SEU – Socially Engaged Universities- è cofinanziato dal Programma Erasmus+ dell'Unione Europea ed orientato all’analisi di come le università possono lavorare in modo più efficace e più inclusivo all'interno delle loro comunità cittadine.
Obiettivo:
Il progetto SEU ha come obiettivo la condivisione dell’esperienza e del know-how che riguarda la collaborazione tra università europee e la società civile. Inoltre, si propone di disegnare dei progetti pilota innovativi (in ogni città partner) che sviluppino e condividano nuovi approcci riguardanti il coinvolgimento della comunità da parte del mondo accademico. Tale progetto si propone di porre l’attenzione sull’importanza e le opportunità che offrono i partenariati tra società civile e università sia in ambito di ricerca che di didattica.
Risultati attesi:
Negli ultimi anni si è diffuso il concetto di “Terza Missione”, riferendosi alle attività sociali, imprenditoriali e innovative che le università svolgono in aggiunta ai principali compiti di insegnamento e ricerca.
Attraverso la condivisione di pratiche innovative di successo, ci si propone di comprendere come poter generare reciprocità tra il mondo accademico e la società locale al fine di affrontare le sfide regionali e fornire benefici con un impatto economico, sociale e culturale a livello locale.
· Il progetto guida l’impego istituzionale verso una ricerca a contatto con il territorio per la co-produzione di conoscenza e di innovazioni, con l’obiettivo di valorizzare l'esperienza e la competenza delle persone, delle comunità e delle organizzazioni sociali.
· A livello locale e regionale, la collaborazione tra università e società civile permette il supporto alle organizzazioni della società civile (CSO) nello sviluppo di capacità che contribuiscono al miglioramento della comunità locale a lungo termine in ambito di sostenibilità, salute e benessere.
· Il progetto esplora i diversi modelli di partnership tra società civile e università e definisce i processi, le strutture e le forme di governance che meglio favoriscono e supportano le partnership di successo. Si analizza come il mondo accademico possa sviluppare metodologie di ricerca orientate a visibilizzare i bisogni della società, rafforzando, al contempo, le competenze civiche degli studenti.
· I risultati della ricerca e le lezioni apprese sono sintetizzati. Inoltre, sono pubblicati una serie di casi di studio e relazioni di sintesi.
Partner:
· University of Exeter (project coordinator)
· Ghent University
· The Hague University of Applied Sciences – THUAS Delft
· Otto von Guericke University of Magdeburg
· University of Parma
Per maggiori informazioni sul progetto SEU: www.seuproject.eu
CANALE YOUTUBE SEU www.youtube.com/channel/
"PARMA, UNA MONTAGNA DI QUALITÀ "
“Parma, una montagna di qualità” è un progetto coordinato dalla Fondazione Andrea Borri che nasce, nel 2018, dalla necessità di prendersi cura del territorio di Parma nel suo insieme e, in particolare, dalla necessità di salvaguardare la montagna come luogo fragile. Grazie alla collaborazione tra Fondazione Borri e Università di Parma, il progetto è stato scelto dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali (DSEA) come azione pilota all’interno del progetto europeo SEU.
Obiettivi:
L'azione del progetto pilota nell'ambito di SEU consiste nel rafforzare la cooperazione tra Università, Fondazione Borri e i beneficiari del progetto per sostenere il progetto "Parma: una montagna di qualità". Nello specifico, il contributo dell'Università riguarda l'identificazione dei produttori e delle loro caratteristiche, bisogni e delle principali problematiche che si trovano ad affrontare. Tali elementi voglio costituire un input per promuovere ulteriori discussioni per l'impostazione di strategie collettive in termini di marketing, comunicazione e governance. Allo stesso tempo, l'Università mira a coinvolgere gli studenti nelle attività di terza missione con un duplice obiettivo: da un lato, dare loro l'opportunità di conoscere direttamente le questioni riguardanti i sistemi agroalimentari sostenibili e il territorio; dall'altro, facilitare la diffusione di informazioni sulle filiere sostenibili e sui prodotti di qualità.
Principali azioni:
Per rispondere al primo obiettivo prefissato, i ricercatori e docenti del DSEA ha realizzato un progetto di ricerca orientato a generare una mappatura degli agricoltori coinvolti nel progetto, individuando la loro ubicazione nel territorio e le loro caratteristiche strutturali. Sono stati somministrati 27 questionari orientati a raccogliere dati quantitativi rispetto alla struttura aziendale, la fase produttiva, di trasformazione e commercializzazione e dati qualitativi rispetto alla storia familiare, alle innovazioni introdotte e alle principali problematiche affrontate.
Inoltre, rispetto al secondo obiettivo del progetto, sono state introdotte alcune novità nell'ambito della didattica innovativa. Da una parte, 4 studenti del corso di laurea magistrale “Food Quality” hanno svolto un tirocinio formativo e redatto le tesi di laurea: due studentesse hanno contribuito alla ricerca sul campo finalizzata alla mappatura dell'agricoltura di montagna; uno studente ha analizzato i bisogni, difficoltà e potenzialità della collaborazione tra aziende agricole e l’Università; e una studentessa sta conducendo uno studio rispetto alle potenzialità di creare nuovi canali di commercializzazione. D’altra parte, il progetto è entrato a far parte della International Summer School on Food Sustainability organizzata dall'Università degli Studi di Parma, tenutasi nel periodo tra giugno e luglio 2020. Alcuni produttori e il gestore del punto vendita dell'azienda agricola sperimentale Podere Stuard (che vende i prodotti con il marchio “Parma: montagne di qualità”) sono stati intervistati. I video sono stati parte del materiale formativo della Summer School Competition dal titolo "Filiere corte e resilienza dei sistemi agroalimentari locali", permettendo a 40 studenti internazionali di conoscere le storie familiari, i sistemi di produzione e i problemi affrontati dagli agricoltori dell’area montana della Provincia di Parma.
Risultati attesi:
Il progetto rafforza la collaborazione tra l'Università di Parma e la Fondazione Borri grazie all’accordo firmato tra le parti. L'Ateneo svolge attività di supporto alla didattica, ricerca e formazione mettendo a disposizione il proprio personale accademico, e a collabora alla progettazione e gestione di progetti scientifici. Il partenariato si orienta anche alla ricerca di bandi europei o regionali per attrarre nuovi finanziamenti.
Partner:
Fondazione Borri
Per maggiori informazioni sul progetto “Parma, una montagna di qUalità": PARMA, UNA MONTAGNA DI QUALITÀ – FONDAZIONE ANDREA BORRI
Allegati:
VIDEO Parma A mountain of quality - YouTube
BIODISTRETTO DI PARMA
Il Biodistretto è un progetto iniziato nel 2018 nato da un'idea di piccoli produttori biologici e associazioni di consumatori, in particolare, “Parma Sostenibile”, un'associazione di cittadini che ha realizzato il progetto Mercatiamo, sostenuto dal Distretto di Economia Solidale di Parma.
Obiettivi:
Il Biodistretto si pone come obiettivi:
1. promuovere il sistema di produzione e la cultura del biologico e dell’agroecologia in provincia di Parma;
2. promuovere la filiera alimentare biologica e agroecologica;
3. sostenere i produttori in transizione verso un’agricoltura biologica e agroecologica;
4. favorire la commercializzazione di prodotti biologici e agroecologici;
5. promuovere l'interazione tra le aziende alimentari e il mondo della ricerca;
6. promuovere lo sviluppo locale e l'identità territoriale.
Azioni:
Durante il processo di costituzione del Biodistretto, l’Università di Parma ha ricoperto un ruolo di coordinatore e facilitatore del processo. I ricercatori e docenti del Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali hanno intervistato e coinvolto nel progetto un alto numero di stakeholder appartenenti a diverse categorie: produzione (agricoltori e aziende di trasformazione), distribuzione (Centro Agroalimentare e Logistica di Parma, dettaglianti, Gruppi di Acquisto Solidale, mercati locali, ristoranti), servizi/ricerca e trasferimento tecnologico (alcuni dipartimenti dell'Università di Parma, l'azienda biologica sperimentale Podere Stuard, la Stazione Sperimentale per l'Industria delle Conserve Alimentari (SSICA)), e istituzioni e associazioni locali comprese le associazioni dei produttori e dei consumatori. Inoltre è stata coinvolta l'Amministrazione della Provincia di Parma che sostiene la promozione del biodistretto di Parma, pubblicizzando il progetto in altri comuni e le istituzioni locali, con la collaborazione del gruppo fondatore del progetto.
Tali azioni preliminari hanno portato alla conformazione di un gruppo Promotore del Biodistretto di Parma con l’obiettivo di:
· Definire il sistema di governance del Biodistretto di Parma;
· Definire i disciplinari di produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti del Biodistretto di Parma
Partner:
Distretto di Economia Solidale di Parma APS
Parma Sostenibile
Centro Agroalimentare e Logistica di Parma
Polo Agroindustriale Itis Galilei-Itas Bocchialini
Comune di Neviano degli Arduini
Provincia di Parma
Comune di Parma
Risultati attesi:
L’idea del Biodistretto rappresenta la volontà di costruire un sistema inclusivo che coinvolga sia i piccoli che i grandi produttori e trasformatori biologici della Provincia di Parma.
Sono definiti: diverse tipologie di etichette che possano rendere il prodotto riconoscibile e allo stesso tempo valorizzare e rispettare le differenze tra i produttori coinvolti (coloro che applicano un sistema biologico standard e coloro che introducono ulteriori pratiche agroecologiche); i costi di adesione, necessari per assicurare una sostenibilità finanziaria, equi e rispettosi delle differenze tra tutti gli attori in termini di dimensioni e fatturato; un sistema di supervisione delle pratiche di produzione, trasformazione e vendita. Questo è un passo importante per dare credibilità al sistema e guadagnare la fiducia dei consumatori.
Allegati:
Memorie di Cibo
Il progetto “Memorie di Cibo” nasce nell’ambito del corso di laurea Food Quality, nel febbraio 2021, per iniziativa degli studenti e del Professor Stefano Magagnoli, docente di Economic History of Europe and European Food presso l’Università degli Studi di Parma.
Il nucleo originario dell’idea è di realizzare un database permanente di ricette filmate, combinate con raccolte di testimonianze dirette degli studenti e, infine, interviste a figure professionali legate alla cucina, alle produzioni tipiche e anche a figure di spicco museale, con l’intento di far abbracciare una visione più ampia e sfaccettata di tutto l’ecosistema complesso che vive alle spalle di una ricetta o un prodotto alimentare.
La preparazione di una pietanza, infatti, non è limitata esclusivamente alle esatte proporzioni degli ingredienti, ma soprattutto al modo con cui essi sono combinati e lavorati. L’abilità e il savoir-faire di chi lavora quegli ingredienti diviene, quindi, fondamentale per il buon risultato di una preparazione alimentare. Allo stesso tempo, pietanze e relativi ingredienti sono degli elementi che da sempre sanciscono stretti legami tra l’uomo, il prodotto e il territorio mentre, sullo sfondo, l’evolversi delle ricette dà una chiave di lettura (o lente) per osservare il cambiamento sociale ed economico avvenuto dal post dopoguerra a oggi.
In questo gioco di specchi, la letteratura che verrà generata dalle varie attività del progetto, potrà divenire la base documentaria per realizzare lavori di ricerca a vari livelli.